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UN PERCORSO PIENO DI VITA

don EZIO BENEDETTI
17/10/1932 - 11/05/2022

Ezio Benedetti nasce a Sassuolo (MO) il 17 ottobre 1932, primogenito di papà Emilio e mamma Bruna. Negli anni successivi vengono al mondo le due sorelle Elide e Carmen e il fratello Virginio. Nel 1940 nasce l’ultimogenita Maria Gabriella; nello stesso anno il padre di Ezio, Emilio, che si trova per lavoro in Somalia, viene fatto prigioniero dagli Inglesi ed internato in un campo in Kenia dove rimane, senza che si ricevano sue notizie, fino al 1946; quando, faticosamente, riprende la vita familiare Ezio ha 14 anni e frequenta la scuola, arrivando ad ottenere il diploma di “computista”, ma le necessità della famiglia hanno la priorità e non favoriscono, per il momento, lo sviluppo della nascente sensibilità di Ezio per il sacerdozio attraverso il percorso tradizionale del seminario minore.

Sono gli anni frenetici del dopoguerra ed Ezio vive profondamente lo spirito di fiduciosa ricostruzione nella sua terra emiliana; egli dimostra fin da giovanissimo una predisposizione naturale alla “leadership”, è presente nelle diverse iniziative parrocchiali e animatore instancabile della locale società sportiva sia come dirigente che come giocatore. Diventa presto presidente dell’Azione Cattolica e contribuisce fattivamente alla costruzione dell’asilo parrocchiale. Ben presto l’impegno sociale si estende al mondo del lavoro e a poco più di vent’anni diventa dirigente delle ACLI, distinguendosi poi all’interno della CISL dove partecipa a numerosi seminari e campeggi di formazione. Sempre attento al mondo del lavoro aiuta don Dorino Conte nella fondazione della scuola per l’avviamento professionale ACAL. Lo spirito imprenditoriale non gli manca ed apre un’agenzia di pratiche automobilistiche e quando questa viene assorbita dall’ Automobile Club Ezio diventa dirigente amministrativo in un’importante azienda del settore della ceramica nella sua Sassuolo.

L’impegno sociale lo porta all’impegno politico e, nel 1956 ,viene eletto Consigliere Comunale nella liste della Democrazia Cristiana: è uno dei due consiglieri più giovani e si trova fin da subito a vivere le tensioni della politica italiana nell’anno dell’invasione sovietica in Ungheria. Così, a soli 24 anni, vive con intensità un’esistenza distribuita tra professione, impegno politico e responsabilità associative nella chiesa e nella società, senza mai trascurare i profondi legami con la famiglia e coltivando una vocazione che pian piano sta crescendo...

Si confida spesso con una santa persona, oggi Venerabile Alfonso Ugolini, che lo indirizza alla Dottoressa Antonietta Cappelli, psichiatra milanese a Parma, che sta raccogliendo giovani adulti da avviare al sacerdozio tramite la neocostituita Congregazione San Giovanni Battista, affidata da papa Giovanni XXIII alle cure del Card. Arcadio Larraona, primo Superiore Generale. Al giovane ma ormai maturo Ezio si apre improvvisamente una prospettiva nuova: continuare a servire i fratelli come sacerdote.

Inizia così il suo percorso di preparazione, tra la Villa Grazia sulle colline fiorentine e poi Villa Lazzarini, a Macerata, dove frequenta il seminario della Congregazione insieme ad altri giovani aspiranti. E’ il 29 agosto 1965 quando viene ordinato sacerdote proprio dal card. Larraona, nella chiesa parrocchiale di San Giorgio, a Sassuolo. La stampa locale riporta nei titoli: “Sarà consacrato sacerdote un ex-dirigente di azienda”. Il primo incarico pastorale arriva nel 1968: don Ezio è parroco a Mezzane di Sopra, dove inizia la sua avventura veronese. Nel 1970 i sacerdoti di don Calabria lasciano la parrocchia di S.Maria della Pace ed il Santuario di Madonna di Campagna, che reggono fin dal 1924, nelle mani del vescovo Carraro, il quale contatta il card. Larraona che affida la comunità in rapida crescita demografica a tre giovani sacerdoti: don Ezio Benedetti, nominato parroco, don Luciano Romiti e don Adriano Furgoni.

A Madonna di Campagna don Ezio rimane fino al 2008, con un’interruzione tra il 1991 e il 1997 quando svolge le funzioni di rettore del seminario della Congregazione presso la parrocchia dell’ Assunzione di Maria a Roma.

In trentadue anni di ministero l’azione pastorale del parroco Ezio è stata intensa e pervasiva in ogni ambito, tanto da aver realmente trasformato e rafforzato l’impianto complessivo della nostra comunità cristiana.

Il suo spirito imprenditoriale lo porta da subito ad intraprendere la imponente ristrutturazione dell’antico convento camaldolese del ‘700, trasformato nella “Casa della Comunità” ed a intervenire nel restauro e nella conservazione del santuario del XVI secolo; le sue indubbie capacità amministrative gli permettono di ottenere fiducia da privati e da enti, e con essa contributi e finanziamenti che vanno ad affiancarsi al sostegno entusiasta dato dalle famiglie della parrocchia.

Insieme ai muri don Ezio rafforza con costante impegno le istituzioni parrocchiali: il Consiglio Pastorale ed il Consiglio per gli Affari Economici, nella prospettiva di corresponsabilità dei laici voluta dal Concilio Vaticano II. Don Ezio incoraggia e si fida, cosi’ negli anni nascono e si sviluppano gruppi e associazioni, favoriti anche dalle infrastrutture in costante miglioramento. Nella presentazione della parrocchia del 2006 In occasione del Convegno Ecclesiale di Verona intitolata: “Insieme nella comunione” sono elencate le innumerevoli iniziative in essa presenti in parrocchia, attive ancora oggi, che ben riassumono l’opera pastorale pluriennale guidata da don Ezio.

Nessun ambito è stato trascurato: dalla catechesi in costante rinnovamento all’approfondimento della Parola, dalla preparazione dei sacramenti alla carità, dalla musica sacra all’animazione liturgica, dalla formazione dei laici adulti all’educazione dei ragazzi e dei giovani, dall’arte allo sport e alla ricreazione. La valorizzazione del Santuario, elevato a Basilica Minore nel 1985, e la devozione mariana sono sempre stati un punto di riferimento importante, culminati con il rilancio e la valorizzazione della Giornata dell’Ammalato e dell’Anziano. La coesione della comunità e la cura delle relazioni sono sempre state promosse da don Ezio che ha lanciato la Settimana della Comunità, caratterizzata negli anni da giochi, convivialità e momenti di approfondimento, la celebrazione degli anniversari di matrimonio, i viaggi e le gite parrocchiali, i campi scuola e le settimane comunitarie estive con le famiglie.

Il ricordo dell’impegno socio-politico lo vede sempre attivo, con equilibrio e indipendenza, nel favorire la soluzione i problemi dell’occupazione (Tiberghien-Mondadori) e l’apertura degli spazi parrocchiali a diverse iniziative culturali ha reso percepibile a tutti quella presenza attiva della chiesa nella società che fa parte della sua formazione conciliare.

Oltre agli impegni pastorali a Madonna di Campagna don Ezio è attivo all’interno della Congregazione ed in qualità di economo generale o a titolo personale visita le missioni in Brasile, India, Filippine e Madagascar e ne promuove il sostegno attraverso il gruppo missionario.

Tra gli incarichi diocesani don Ezio risulta essere il primo religioso nominato Vicario Foraneo della Vicaria Verona Nord-Est e la sua esperienza in campo economico lo vede anche membro del consiglio economico diocesano.

Negli ultimi anni di servizio come parroco affronta con entusiasmo da quarantenne una nuova importante sfida: nel 2005 le suore di don Calabria lasciano quasi improvvisamente la gestione della scuola dell’infanzia e don Ezio raggruppa intorno a sé alcuni laici proponendo al Consiglio Pastorale di assumersi l’impegno di proseguire nel servizio come parrocchia. Viene costituita un’associazione genitori, un comitato di gestione, riassunto il personale e istituito il Nido, servizio molto richiesto dalle giovani famiglie che così sono favorite a rimanere nel quartiere. Le sue visite da “nonno” affettuoso sono ancora ricordate dalle insegnanti e dai bambini di allora.

L’incarico di economo della Congregazione, funzione che ha sempre svolto sino dal 1973, e che lo vede occupato a tempo pieno a Roma dal 2008 fino al 2014 lo riporta di tanto a Madonna di Campagna dove si sente a casa ed incontra i ragazzi di un tempo diventati genitori e nonni, celebra l’Eucarestia ed esercita il suo ministero nel sacramento della Riconciliazione.

Gli anni della fragilità e della malattia lo vedono amorevolmente seguito dai suoi confratelli nella casa della Pezza a Montorio Veronese, dove aveva sempre dichiarato di volersi ritirare, forse in condizioni di salute migliori, e poter guardare la “”parrocchia dall’alto”, con quel distacco sereno di chi sa di aver dato tutto il possibile.

Don Ezio è rimasto nel cuore di tutti perché tutti, in quei lunghi anni, hanno avuto modo di conoscerlo ed apprezzarlo, hanno potuto godere della sua guida spirituale e pastorale e ci piace ricordare qui le parole con le quali viene salutato, il 14 settembre 2008, nella celebrazione di passaggio di testimone a don Franco. Le parole che Paolo rivolge ai cristiani di Corinto dicendo si sè “pur essendo libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti per guadagnarne il maggior numero” (1Cor 9, 19-21) bene si associano alla spiritualità ed ai voti religiosi di don Ezio al quale dicevamo

“Il tuo stile sobrio ed asciutto, testimone di una scelta di povertà personale profondamente vissuta, ti ha realmente permesso di farti “tutto a tutti”, attraverso un’azione pastorale che non ha tralasciato nulla: dalla catechesi alla liturgia, dai sacramenti all’animazione per tutte le età, fino alla realizzazione tenace e coraggiosa delle opere parrocchiali che hanno reso possibili innumerevoli iniziative. In tutto questo sei stato stimolo continuo al Consiglio Pastorale che ha incalzato nella ricerca di forme sempre nuove di evangelizzazione, fedele alle indicazioni del Vescovo e attento ai bisogni delle persone.”

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